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“La tua casa è la mia città”: una storia di graffiti, arte e vandalismo Redazione Cinema
Oggi, per la rubrica “A tutto schermo”, parliamo di un film documentario realizzato da Andrea Pellerani nel 2012, intitolato “La tua casa è la mia città”. Il docufilm ha recentemente partecipato all’Hip Hop Cinefest e la trama ruota intorno ad un ragazzo, Sandro Thoma, che ha come nome d’arte Kenzo144. Sandro è un writer, noto anche per una serie di cause legali dovute agli atti di vandalismo per alcuni graffiti considerati illegali che hanno procurato danni per una cifra di 300.000 franchi.
Questo film è un viaggio che, attraverso questa cultura urbana difficile da definire, porterà alla realizzazione di un sogno: dipingere nel Bronx con alcuni dei “writers” che hanno dipinto New York negli anni ’70. Nel film sono presenti diverse testimonianze, a partire da quella del protagonista, che racconta la grande amarezza vissuta in seguito all’esperienza di detenzione e alle limitazioni imposte alla sua attività di writer. ma oltre a lui parlano diversi esperti del settore che rivendicano anche l’importanza di riconoscere l’aspetto artistico di queste azioni che la maggioranza riconosce come vandaliche. in sintesi si parla parecchio della vecchia questione: i graffiti sono arte o vandalismo?
ponendo l’accento che un’opera compiuta con passione, pure nella sua illegalità, sia da ritenere come artistica e non dannosa. Quella che emerge è l’importanza di rivalutare i graffiti come opere artistiche e allo stesso tempo valorizzare il lavoro d’insieme, quindi spicca il fatto che i giovani possano anche creare dei gruppi per dare sfogo alla loro necessità di esprimersi attraverso il disegno.
“Se non si considera una parete come proprietà privata, ma come proprietà pubblica di tutti quelli che vedono questa parete passandoci di fianco, il graffito risulta un dono che si fa a tutti”
Kenzo144
Tag: hip hop cinefest, hip hop, rap, cinema, film, a tutto schermo.
Redazione Cinema 29 Aprile 2024
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